Un calendario da record per livello qualitativo e numero dei lavori di portata internazionale scandirà la nuova stagione 2017 del Teatro Massimo di Palermo, all'insegna di importanti ricorrenze.
In occasione delle numerose ottime iniziative artistiche che il Teatro Massimo di Palermo sta proponendo in questi giorni dopo la pausa estiva (il teatro itinerante di Figaro! Operacamion e la tre giorni del progetto Piazza Massimo), ecco il nuovo cartellone 2017, un repertorio densissimo di eventi che spaziano dal melodramma alla produzione sinfonica, senza trascurare il jazz e la musica contemporanea, per quello che si annuncia, secondo le parole dei dirigenti dell'Ente teatrale, come «un Teatro vivo e aperto alla città», dove «ciò che sembrava incredibile diventa possibile».
Per celebrare i 120 anni dalla fondazione dello stesso Teatro Massimo, il ventennale dalla sua riapertura ed il compimento dei settant'anni del maestro palermitano Salvatore Sciarrino, ecco in suo omaggio l'inserimento in programma dell'opera Superflumina. Il 2017 sarà anche l'anno di una tristissima ricorrenza, un punto fermo nella memoria collettiva, quale ammonimento per il futuro: un quarto di secolo dalle stragi in cui perirono i giudici Falcone e Borsellino, che saranno ricordati in una serata speciale, dedicata in particolare agli studenti.
Ancora numeri -positivi e incoraggianti- sono quelli che descrivono il momento felice e di grande salute che si trova a vivere attualmente il Massimo (spettatori e incassi che a settembre hanno già eguagliato quelli dell'intero 2015), destinato a veder aumentare il numero di rappresentazioni complessive (nove opere, tre balletti, due progetti speciali, tredici concerti, un'impegnativa tournée in Giappone), così come la qualità di uomini e mezzi in campo: dallo strenuo impegno del direttore musicale Gabriele Ferro, ai vari -ed altrettanto validi- cast che si alterneranno nel corso delle produzioni, con la presenza eccezionale di grandi artisti di fama internazionale (il direttore d'orchestra Zubin Mehta nel marzo 2018, i pianisti Maurizio Pollini e Ludovico Einaudi), secondo una progettualità organizzativa basata sulla compresenza di tradizione e sforzo innovativo.
I capisaldi della produzione operistica vedranno infatti la collaborazione tra maestri affermati e talentuosi outsider, anche locali, e la coesistenza tra elementi strutturali consolidati e scelte registiche all'avanguardia: si inizia il 21 gennaio con il Machbeth di Verdi, diretto da Emma Dante ed interpretato da Luca Salsi nel ruolo di protagonista, per un nuovo allestimento in coproduzione con il Teatro Regio di Torino; il 19 febbraio sarà la volta della Norma dei Teatri Alchemici, per la regia dei palermitani Luigi Di Gangi e Ugo Giacomazzi, in una coproduzione del Teatro Massimo con Arena Sferisterio di Macerata, già ivi rappresentato con grande successo, grazie ad un cast di rilievo: Mariella Devia, Carmela Remigio, John Osborn e la presenza straordinaria alla guida dell'orchestra di Gabriele Ferro, Direttore musicale del Massimo e protagonista dell'avvio di stagione.
Tra il 19 marzo e il 2 aprile andranno in scena La Traviata e Tosca, quest'ultima nell'allestimento del Teatro del Maggio musicale fiorentino e Fiorenza Cedolins interprete principale. Entrambi i lavori potranno contare sulla collaborazione tra il regista Mario Pontiggia e lo scenografo Francesco Zito, affiancati da un giovane e talentuoso corpo di cantanti nel cast della Traviata: Jessica Nuccio e Leo Nucci, ovvero, rispettivamente, Violetta e Germont, Simone Piazzolla, René Barbera e il direttore d'orchestra Giacomo Sagripanti. Caratteristica assolutamente innovativa del lavoro sarà la sua connotazione sinestetica, infatti nel corso della rappresentazione il pubblico potrà sperimentale particolari percezioni olfattive evocate dal profumo creato ad hoc per le diverse scene dallo stilista Ungaro.
Da non perdere alcuni cammei di questa stagione, quali la Passione secondo Giovanni di Bach, realizzata in forma scenica con la regia di Pippo Delbono, per una coproduzione tra il Massimo di Palermo e il Teatro San Carlo di Napoli, in scena il 27 e 28 aprile 2017, con la direzione orchestrale di Ignazio Maria Schifani, il supporto di un cast specializzato nella musica barocca e lo straordinario impegno di una compagnia costituita da persone sordomute; e, dal 19 al 27 settembre 2017, Midsummer night's dream di Benjamin Britten, nella versione già presentata a Valencia, con la regia di Paul Curran, la direzione di Daniel Cohen ed attori di madrelingua inglese, d'esperienza consolidata.
L'attenzione alle scottanti problematiche del nostro tempo continua il 3 e 4 novembre con Superflumina, rappresentazione omaggio per i 70 anni dell'autore Salvatore Sciarrino, dedicata al tema della difficile condizione vissuta dai migranti: un allestimento interattivo del giovanissimo regista Rafael Villalobos, dove gli spettatori potranno sperimentare in prima persona la tragedia dell'esclusione, diventando essi stessi protagonisti dell'azione scenica, grazie all'abbattimento delle convenzionali barriere tra palco e platea.
Ed ancora di futuro, e del complesso rapporto tra uomo, natura e tecnologia, si parlerà il 9 e 10 novembre in #Madreincerta, prima assoluta del nuovo lavoro di e con Marco Paolini (regista e voce narrante), progettato grazie alla collaborazione tra una commissione del Teatro Massimo, del Teatro La Fenice di Venezia, dell'Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai di Torino, del Teatro San Carlo di Napoli e de I Teatri di Reggio Emilia, con la partecipazione eccezionale, in qualità di solista, di Marco Brunello.
Due dei balletti in programma, Trittico contemporaneo dall'11 al 15 aprile, e La bella addormentata dal 17 al 28 dicembre, con la coreografia di Matteo Levaggi, vedranno all'opera l'Orchestra e il Corpo di ballo dello stesso Teatro Massimo; dal 16 al 19 luglio sarà invece la volta di Giselle al Teatro di Verdura, con Svetlana Zacharova protagonista per una produzione del Teatro San Carlo di Napoli.
Fiori all'occhiello della stagione sinfonica, i concerti di Maurizio Pollini, sabato 25 novembre, e di Ludovico Einaudi, domenica 3 dicembre; con una serata-evento d'apertura che vedrà il grande Thomas Quasthoff impegnato il 4 febbraio, prima nella veste di voce narrante nel capolavoro romantico Sogno di una notte di mezza estate di Mendelssohn, quindi come cantante nel corso di un inedito jazz concert: un luminoso esempio umano, dove talento e successo prevalgono sulle difficoltà imposte dal fisico.
A seguire, un calendario musicale ricchissimo, con un'attenzione particolare per tutta la musica contemporanea: il 7 marzo sarà eseguita Sinfonia fantastica, con musiche di Hector Berlioz e Arvo Pärt e la direzione di Ingo Mezmacher; il 12 maggio verrà celebrato il ventennale dalla riapertura del teatro -che vide sul podio Claudio Abbado- con la Seconda sinfonia, Resurrezione, di Gustav Mahler, la direzione di Gabriele Ferro e l'Orchestra e il Coro del Teatro Massimo, e le eccellenti voci di Rachel Harnisch e di Marianna Pizzolato.
Tutto questo senza dimenticare la storia della musica moderna e romantica: il 10 giugno ci sarà Orlando Barocco, concerto con musiche di Haendel e Vivaldi, eseguite dall'Orchestra nazionale barocca dei conservatori italiani, a coronamento di un ambizioso progetto targato Miur; dal 30 settembre all'1 ottobre, invce, il Foyer del Teatro sarà animato da una maratona musicale ininterrotta, dedicata per intero al genio romantico di Chopin, di cui si potranno ascoltare pure due concerti, diretti da Daniel Cohen e con Lucas Geniusas al piano.
Insomma, uno straordinario programma, vario e quasi inesauribile, per la gran mole di notizie, artisti ed eventi da cui traspare la costante attenzione riservata da questo Ente teatrale ai più giovani -che potranno contare su un cartellone specifico appositamente pensato per loro (nella sezione Bambini all'opera)- e, in definitiva, a tutti gli appassionati di teatro, vicini, lontani o in situazione di svantaggio, con un particolare riguardo al contenimento dei costi di biglietti e abbonamenti: una menzione al merito del Teatro Massimo di Palermo, già indicato come «punto di riferimento» dal prestigioso quotidiano The Guardian e divenuto nel tempo vero vessillo della Palermo positiva delle buone pratiche.
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